giovedì 3 maggio 2007

WADI RUM TREK

Nessuno è mai uscito vivo dal Wadi Rum.....
Aqaba...Aqaba!
...tranne Zidane!
Cliccando qui trovate le mie foto del viaggio in Giordania.
In viaggio con: Marco, Paolo, Carlo, Roberto, Nico e Luisa, Roberta, Michela, Giovanna, Claudia, Silvia, Daniele, Barbara e la grande Mariangela.
Le frasi mitiche:
- Ma questa chiesa è di prima o dopo Cristo? (Carlo a Jerash)
- Ma te sei normale o ti piacciono le donne? (Carlo rivolto a Marco in areo)
- The fork is the sister of the spoon (Carlo nel tendone di Zidane)
- Anch'io faccio la dieta a zone: un po' in cucina, un po' in salotto (Claudia)
- Non avrei mai pensato di giocare a pallone con Zidane (Carlo nel Wadi Rum)
- Se uno è meritevole, perché passarlo a quella di fianco? (Claudia nel Wadi Rum)
- La geografia di Carlo: Sopra Napoli: Guarda Capri! Sulla Calabria: ecco i Dardanelli! sopra la Puglia: ma quella è Djerba!
- Nessuno è mai uscito vivo dal Wadi Rum...Aqaba, Aqaba! (Paolo, citando Lawrence d'Arabia)
- The the Zidane house, in the night in the desert, you can listen the sound of the stars crossing the sky (Carlo, nella grotta di Zidane)
- Ai miei tempi, siamo arrivati giù in spiaggia, c'era la reclame della Coca Cola...ervamo in Costa Azzurra... (Carlo)
- Loro non ti capiscono! No, no, sono io che non capisco loro. Ma sono in vantaggio io! (Carlo)
- Mi ha messo il piede qui e mi ha sedotto (Carlo a proposito del piede di Silvia)
- La donna è venere: conquista con la seduzione. L'uomo è Marte: conquista con la guerra (Carlo).
Ed ecco il link al Bedouin Meditation Camp di Zidane

3 commenti:

Cicci Vesuvio ha detto...

E brava! ben tornata!CHE BELLE FOTO!!!gran viaggio eh?
Bene bene...
Ma voglio il racconto dettagliato dal vivo!!!
Quando?
Non dirmi che hai altre partenze a breve... ;)
Baciottoni,a presto!

Cristi ha detto...

Ma l'avete visto quant'è bello Zidane?

Cristi ha detto...

«Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare»