giovedì 10 giugno 2010

Comitati San Siro e concerti

Trovo francamente vergognosa la protesta dei Comitati San Siro per il presunto disagio arrecato dai concerti che si svolgono alla stadio Meazza. Il pubblico dei concerti è infinitamente più educato e silenzioso delle orde di tifosi che, per tutta la stagione calcistica, da due a tre volte alla settimana, si riversano urlanti allo stadio, strombazzando, sporcando, in totale dispregio di ogni regola. Ogni volta che c'è una partita il cielo di San Siro è occupato da elicotteri di polizia e carabinieri che volano quasi rasoterra facendo tremare tutto - gli 80 decibel dei concerti al confronto sono una bazzecola. Per non parlare delle centinaia di pullman dei tifosi che producono fumi tossici persistenti, rombano e intasano la zona, e dei tifosi che si attaccano al clacson prima della partita per esaltarsi, e anche dopo per festeggiare la vittoria, urlando e schiamazzando a qualsiasi ora - senza dimenticare i boati per ogni goal e mancato goal, i mortaretti e via dicendo. I tifosi sono 80.000, il pubblico del concerto dei Muse dell'altra sera era di meno di 60.000 persone. A San Siro si tengono tre-quattro concerti l'anno, il pubblico è formato in larga parte da giovani che si spostano in buona parte con i mezzi pubblici... Alla Signora Silvana Gabusi dell'Associazione Sansiro Vivibile chiedo se è certa di non odiare la musica e i giovani, perché altrimenti non si spiega tanta tolleranza per il calcio e tanta intolleranza per uno svago che non fa male a nessuno. Mi piacerebbe che San Siro Vivibile volesse dire meno auto in circolazione per le partite (non dimentichiamo che anche quando c'è il blocco totale del traffico in città, i tifosi godono del privilegio di poter usare l'auto per recarsi allo stadio in deroga a ogni divieto), meno elicotteri che sì fanno vibrare vetri e bicchieri nelle credenze. Vorrei che San Siro Vivibile si occupasse dell'erosione costante del poco verde che rimane ancora intorno allo stadio, che si occupasse delle piste ciclabili che non ci sono, insomma che si battesse per una città migliore, non contro i concerti. Inspiegabile allora che la Sig.ra Gabusi nel maggio del 2009 abbia espresso questo pensiero: «Il nostro sogno – spiega Silvana Gabusi, portavoce del Comitatone – è regalare ai milanesi uno spazio dove organizzare feste ed eventi » a proposito dell'area intorno all’ippodromo.

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