martedì 2 novembre 2010

Il nuovo blog di Astraea

Cioccolato
Cocktail e Stuzzichini


Ecco il link al nuovo blog di Astraea, rinfrescato e rinnovato, con le ultimissime novità in libreria! 

Cocktail & Stuzzichini, dedicato a aperitivi, vini e long drink: formule e ricette dall'happy hour a notte alta.


Cioccolato, dedicato a torte, biscotti, praline e tavolette. Usi, costumi e ricette del cacao












mercoledì 6 ottobre 2010

Shopping a New York, Londra e Parigi

NY-LON-PARIS SHOPPING: se avete in mente un viaggio a New York, Londra o Parigi, non perdetevi questa mini guida rosa con i migliori indirizzi di negozi e localini al di fuori degli itinerari di massa nelle tre capitali mondiali della moda e del costume.

martedì 5 ottobre 2010

Le novità di Astraea

Ecco qua, finalmente, un gran bel libretto sui nodi, il Little Blue Book dei Nodi Indispensabile per imparare a fare i nodi fondamentali della barca e dell'alpinismo, con disegni e didascalie che spiegano passo per passo come eseguirli. Veramente utile e molto carino!

sabato 24 luglio 2010

In barca nel sud della Sardegna

Carlo Lai è uno skipper oceanico, non per niente lavora con la Compagnia degli Skippers oceanici (www.skipperoceanici.it). Quest'estate naviga nel sud della Sardegna, da Carloforte a Villasimius, tra cale incontaminate, spiagge bianchissime e mare così bello che quando ti butti, uscire sembra un delitto. La sua barca, Zemini, è confortevole, lui è competente e non si risparmia. Se sai governare la barca, ti lascia prendere il comando, altrimenti ti insegna. Tra un bicchiere di canonau, un po' di pecorino, un piatto di fregula e un assaggio di gattuccio, nuotando nel blu o con sei metri di mare cristallino sotto la barca, una settimana su Zemini vale più di un soggiorno in una beauty farm, è infinitamente meglio di qualsiasi spiaggia affollata e quando è il momento di sbarcare ti viene il magone perché tu, io, in quei posti, con quella calma e bellezza, vorrei poterci stare tutta l'estate.

giovedì 10 giugno 2010

Comitati San Siro e concerti

Trovo francamente vergognosa la protesta dei Comitati San Siro per il presunto disagio arrecato dai concerti che si svolgono alla stadio Meazza. Il pubblico dei concerti è infinitamente più educato e silenzioso delle orde di tifosi che, per tutta la stagione calcistica, da due a tre volte alla settimana, si riversano urlanti allo stadio, strombazzando, sporcando, in totale dispregio di ogni regola. Ogni volta che c'è una partita il cielo di San Siro è occupato da elicotteri di polizia e carabinieri che volano quasi rasoterra facendo tremare tutto - gli 80 decibel dei concerti al confronto sono una bazzecola. Per non parlare delle centinaia di pullman dei tifosi che producono fumi tossici persistenti, rombano e intasano la zona, e dei tifosi che si attaccano al clacson prima della partita per esaltarsi, e anche dopo per festeggiare la vittoria, urlando e schiamazzando a qualsiasi ora - senza dimenticare i boati per ogni goal e mancato goal, i mortaretti e via dicendo. I tifosi sono 80.000, il pubblico del concerto dei Muse dell'altra sera era di meno di 60.000 persone. A San Siro si tengono tre-quattro concerti l'anno, il pubblico è formato in larga parte da giovani che si spostano in buona parte con i mezzi pubblici... Alla Signora Silvana Gabusi dell'Associazione Sansiro Vivibile chiedo se è certa di non odiare la musica e i giovani, perché altrimenti non si spiega tanta tolleranza per il calcio e tanta intolleranza per uno svago che non fa male a nessuno. Mi piacerebbe che San Siro Vivibile volesse dire meno auto in circolazione per le partite (non dimentichiamo che anche quando c'è il blocco totale del traffico in città, i tifosi godono del privilegio di poter usare l'auto per recarsi allo stadio in deroga a ogni divieto), meno elicotteri che sì fanno vibrare vetri e bicchieri nelle credenze. Vorrei che San Siro Vivibile si occupasse dell'erosione costante del poco verde che rimane ancora intorno allo stadio, che si occupasse delle piste ciclabili che non ci sono, insomma che si battesse per una città migliore, non contro i concerti. Inspiegabile allora che la Sig.ra Gabusi nel maggio del 2009 abbia espresso questo pensiero: «Il nostro sogno – spiega Silvana Gabusi, portavoce del Comitatone – è regalare ai milanesi uno spazio dove organizzare feste ed eventi » a proposito dell'area intorno all’ippodromo.

domenica 6 giugno 2010

Novità in libreria: gli ultimi Little Blue Book e Little Black Book

Hamburger, per cucinare hamburger succulenti, con ricette per salsine e contorni Bicicletta, per chi ama pedalare in città e nel verde Correre, per chi vorrebbe correre, per chi corre e vuole migliorarsi e per chi vorrebbe che tutti corressero

martedì 18 maggio 2010

Uganda-Rwanda con Avventure nel Mondo

Ho il piacere di comunicarvi che Avventure nel Mondo ha assegnato il viaggio “Uganda Rwanda n.7439, dal 3 al 22 agosto 2010” a Tullio Talocci, uno dei coordinatori più affidabili e preparati di Avventure nel Mondo, con all'attivo numerosi viaggi nelle regioni più suggestive del pianeta. "E’ un itinerario che mi ha sempre affascinato e che intendevo percorrere da tempo. Uganda e Rwanda: tra storia passata e recente, cuore dell’Africa, dove la bellezza di una natura selvaggia, lussureggiante e pressoché incontaminata, si confronta con la cruda realtà lasciata dalla guerra civile degli anni scorsi, anima dell’Africa, dove la maestosità delle montagne che nascondono gli ultimi gorilla si confronta con la condizione delle popolazioni, un tempo fiere e forti, sradicate dalle guerre e da un neo colonialismo culturale prima che economico, dove la ricchezza incommensurabile di una natura é divenuta la miseria incommensurabile dei suoi abitanti" scrive Tullio. Questo viaggio, come molti di Avventure, non é solo un viaggio ma é essenzialmente un reportage, all’interno e all’esterno di noi stessi. Per saperne di più, ecco il link alla scheda di viaggio: Uganda-Rwanda Per informazioni potete scrivete a Tullio: tullio.talocci@biis.it o chiamarlo al 349-4932316

mercoledì 28 aprile 2010

BICICLETTE

Leggo stamane sil Corriere che dal 2011 i ciclisti avranno l'obbligo di indossare il casco e ci sono già delle proposte per l'introduzione della targa e dell'assicurazione obbligatoria per i ciclisti. Ho vissuto dieci anni ad Amsterdam, dove ci sono più biciclette che abitanti e il governo locale investe per mantenere la vastissima rete di piste ciclabili, nessuno si sogna di obbligare a mettere il caso, di imporre l'assicurazione e far targare il velocipede. Da noi, come sempre, sul cittadino e in questo caso sul ciclista, si fanno ricadere solo obblighi, nessun diritto: siccome andare in bici per le strade prive di piste è pericoloso, ti obblighiamo a mettere il caso; siccome nella percezione dei pedoni tutti i ciclisti sono dei pirati della strada, ti obblighiamo a targare la bici così sei rintracciabile e punibile in caso di incidente; siccome la bici non costa quasi nulla, ti obblighiamo a pagare l'assicurazione così forse riusciamo a farti demordere dalla sana abitudine di pedalare e ti invogliamo a continuare a usare l'auto. Tutto questo nel tuo migliore interesse... Ringrazio di cuore quei geni lungimiranti dei nostri governanti, che si prodigano per la nostra sicurezza in bicicletta.

venerdì 9 aprile 2010

Altri tranelli linguistici: educated non è educato!

Cancellata ogni forma di "istruzione" (education), oggi si parla di "educazione" (upbringing, good manners) per descrivere il percorso formativo dei giovani. Questo malinteso potrebbe spiegare perché nelle scuole gli insegnanti non riescano più fare il loro mestiere (quello di insegnare, appunto) e si vedano costretti, a suon di sette in condotta, a concentrarsi sull'educazione (rispetto delle buone maniere) dei giovani. O no?

domenica 4 aprile 2010

Tranelli linguistici: to play a role

Che gli italiani stiano finalmente imparando l'inglese è certamente un bene. Ma che nel frattempo dimentichino l'italiano non è altrettanto positivo. Da qualche tempo si è smesso di incarnare o rivestire un ruolo: oggi lo si gioca. Digitate su google "Gioca un ruolo" e troverete ben 2.500.000 di voci. Grazie a qualche milione di cattive traduzioni, l'espressione to play a role è entrata nel nostro vocabolario soppiantando "rivestire un ruolo" (solo 667.000 voci su google). Quanto tempo ci vorrà dunque prima che gli italiani si mettano a "giocare il pianoforte" (to play the piano) invece di suonarlo?

venerdì 12 marzo 2010

Web per tutti? Allora anche per me, vero ALICE?! Senza limiti di disservizio

Dal 20 di gennaio la mia Alice non sta bene. Cade continuamente, perde i sensi e anche il wi-fi. Chiamo il 187, l'assistenza tecnica. Mi chiedono se il modem è accesso... poi mi chiedono dei filtri, del modem, di tutto. Aprono la procedura di guasto. Dopo 48 ore per loro la mia Alice è guarita. Eppure non sta bene. Continua a cadere. Inizia il nostro calvario. Ogni due giorni chiamo il 187, mi fanno una diagnosi, mi danno una cura. Seguo scrupolosamente le istruzioni ma Alice continua a non stare bene. A metà febbraio, dopo una ventina di chiamate, mi dicono che Alice sta bene, ma è la portante che non va. Aprono la procedura di guasto, ma se piove non possono fare niente. Devo aver pazienza: il primo giorno di sole, anche se è domenica, escono e riparano la portante nell'armadietto per strada. Domenica di sole (anche il sabato per la verità). Lunedì scopro disperata che Alice continua a non stare bene. Cade continuamente. Chiamo il 187. Mentre sto al telefono con l'assistenza Alice cade nove volte. Il problema è alla centrale! Aprono la procedura di guasto. Dopo 48 ore Alice è guarita, dicono. Ma non è così. Siamo all'inizio di marzo e Alice sta sempre peggio. Chiamo il 187. Mi dicono che è sono i miei cavi che non reggono i 20 mega e mi abbassano l'adsl a 7 mega. Vedrà che ora starà bene. Alice continua a cadere. Chiamo il 187. Spiego che dai 20 mega (ma quando mai sono stati 20) mi hanno abbassato a 7 ma Alice non sta bene. Mi dicono che la mia Alice è ancora a 20 mega e che ho ragione, i 20 mega sono un'utopia. Gli chiedo darmi 7 mega, 5 mega, anche un solo mega, basta che funzioni. Mi dicono che mi mandano qualcuno. Passano giorni e giorni e non mi mandano nessuno. Alice sta malissimo. Chiamo il 187 ma invece dell'assistenza tecnica interpello i commerciali. Mi capiscono, loro sì, e aprono una procedura di guasto e anche una di reclamo. Alice non sta bene ma almeno c'è qualcuno che mi ascolta. Dopo 48 ore una telefonata con un messaggio automatico mi chiede se Alice è guarita. Proprio in quel momento le sto facendo la respirazione bozza a bocca. No, Alice non è guarita. Sta malissimo! Rantola tutto il fine settimana e io con lei, poi lunedì scorso arriva il tecnico a casa. Apre la scatola degli attrezzi e fa una diagnosi definitiva: è il modem che non funziona, ma basta che vada al negozio Telecom e me ne daranno uno nuovo. Però mi suggerisce anche che se il problema non si risolve forse dovrei cambiare operatore. Sono perplessa. Vado al negozio Telecom con il modem. Peccato che la procedura di sostituzione non sia stata attivata. Devo tornare il giorno dopo, ma prima chiamare il 187 per far abilitare la pratica di sostituzione. Chiamo il 187. Dicono che Alice sta bene. Insisto, molto. Aprono la pratica di sostituzione. Torno al negozio Telecom, mollo il vecchio modem, prendo quello nuovo, lo installo e ... Alice cade, ruzzola, ricade. ALICE NON STA BENE! Chiamo il 187, assistenza tecnica, per la cinquantesima volta devo rispiegargli tutto anche se sotto il naso hanno tutte le 49 chiamate che ho già fatto. Non hanno più il coraggio di chiedermi se il modem è acceso. Ma poco ci manca. Aprono una nuova procedura di guasto. Entro lunedì sarà tutto risolto - chiedo di parlare con il commerciale perché questa storia l'ho già sentita, ma i tecnici non me lo possono passare. Richiamo il 187, parlo con il commerciale, loro sì che ascoltano, capiscono, compatiscono, non possono fare nulla finché non si chiude la procedura di guasto, tra 48 ore. Lunedì, sì, risentiamoci lunedì: parlerò con il cinquantunesimo tecnico o direttamente con il commerciale per dirgli che Alice non ce la fa più, che la sacrifico e mi troverò una nuova adsl. Qualcuno obbietterà: ma se la tua Alice non sta bene, com'è che stai qui a cincischiare con il blog e smanetti su fb? Ho trovato una rete non protetta, e se quella non funziona ho la mia orrida chiavetta Vodafone 7 mega (che se sono 4 faccio festa), che va pianissimo, ma va. Io però pago per Alice 20 mega. ALICE TELECOM SENZA LIMITI? Sì, senza limiti di disservizio!

Pescicani da vendere

Seychelles 1960. La Golden Bells, robusto peschereccio comandato da Travis e servito da un equipaggio di pittoreschi e superstiziosi pescatori creoli, scorrazza per l'arcipelago dando la caccia ai feroci squali dell'Oceano Indiano. Alle crude sequenze della caccia si alternano le storie fantastiche e magiche degli indigeni, storie di tesori, di stregonerie, di naufragi; e un'atmosfera di epica poesia. Un bel libro che narra di un mondo che non esiste più, di squali oceanici di dimensioni colossali, della caccia spietata a questi mostri del mare che ormai non popolano quasi più le acque delle Seychelles. Si legge in un soffio. Per me, che sono terrorizzata dagli squali, è stata una lettura terapeutica. Parto per il Mar Rosso meno timorosa: i pescicani sono stati decimati (non è questa la buona notizia), i bagnanti non corrono rischi, ma una volta ancora l'oceano è stato privato di creature indispensabili per l'equilibrio della natura. C'è di che riflettere. Buona lettura. Pescicani da vendere, di William Travis, Magenes Editoriale

sabato 27 febbraio 2010

Sregolatezze

Leggo, leggo molto, di tutto, ovunque: libri, quotidiani, blog, persino i bugiardini delle medicine. A volte godo a leggere pagine di autentica bellezza. Ultimamente però inorridisco un po' troppo spesso per gli sfregi continui alla lingua italiana e per la più totale leggerezza delle parole mutuate da altre lingue. Quando è successo che il verbo avere ha perso la acca nella coniugazione del presente? Sarà un vezzo? O è questione di risparmio energetico individuale? Poco fa, navigando su yahoo answers sono incappata in un post in cui si chiedevano suggerimenti per il cestino da PIK NIK, sì, si, proprio pik nik; in una delle risposte si suggeriva di mettere qualche SNAKE. Sì, e magari anche il siero antivipera già che ci siamo! Sorvolo sulle k che han preso il posto del ch e tavolta persino della c (inaccettabile in un adolescente, ridicolo per chi ha superato i 30). Perdonate lo sproloquio - a quest'ora dovevo essere nel bel mezzo del deserto della Libia e invece sono qui ...

sabato 6 febbraio 2010

venerdì 8 gennaio 2010

The Economist: Shameful honour

Italian justice Shameful honour Jan 7th 2010 | ROME From The Economist print edition Bettino Craxi, a fallen prime minister, is in favour again A FUGITIVE from justice and the most thoroughly disgraced politician in Italy’s modern history, Bettino Craxi, a two-term prime minister, died in Tunisia in 2000. He had fled there six years earlier after losing his parliamentary immunity from arrest. Shortly before that, protesters outside the luxury hotel he used as his home in Rome had humiliatingly pelted him with coins. As leader of Italy’s Socialists from 1976 to 1993, Craxi was among the orchestrators of a system in which the main parties, and their officials, fed off bribes extorted from companies bidding for public contracts. The cost of those kickbacks was routinely added to the price of the work, so this system contributed to the huge public debt under which Italians and their governments now labour. By the time he died, Craxi had been sentenced to a total of 11 years for corruption and illegal party funding, and been convicted or indicted in five other cases. Yet the residents of Milan, his birthplace, may soon find a thoroughfare named in his honour. As the tenth anniversary of his death nears, on January 19th, the mayor, Letizia Moratti, has told officials to find a central street, square or park to name after Craxi. In Rome President Giorgio Napolitano has agreed to receive a delegation from the Craxi foundation (an outfit that promotes his “cultural and political heritage”) and is mulling an invitation to attend a ceremony in parliament. Rehabilitating Craxi would dispel a cloud over his political protégé, the prime minister, Silvio Berlusconi. A decree by the Craxi government in 1984 secured Mr Berlusconi, then a mere businessman, his virtual monopoly of private television. But, as the prosecutors who put Craxi on trial protested, it also means discrediting them and the judges who convicted him. And all this comes as Mr Berlusconi is poised to introduce reforms that would curb the powers of the judiciary. Like Craxi in his day, Mr Berlusconi claims he is the victim of a witch hunt by politically motivated magistrates. “The Italians then did not believe Craxi,” said his daughter, Stefania, who is a junior minister in the present government. “But today I see they do believe Berlusconi.”